Qual è il reale interesse del minore in presenza di due genitori che si separano? Questa domanda ispira il lavoro quotidiano di giudici ed esperti in forza ai Tribunali per i Minorenni e alle sezioni Famiglia dei Tribunali Civili di tutto il mondo.
Già nel lontano 1977 Avery Corman provò a dare una risposta anticonformista per quei tempi, suggerendo ai lettori del suo romanzo “Kramer VS Kramer” l’idea che l’affido esclusivo, alla madre o al padre, fosse in ogni caso una scelta contraria al vero benessere psicofisico del bambino.
Dopo i cinque oscar al film di Robert Benton, interpretato nel 1979 dagli indimenticabili Dustin Hoffmann e Maryl Streep, la sempreverde storia del dissidio dei Kramer è ora anche in teatro, rivissuta sul palcoscenico del Manzoni di Milano con la bella regia di Patrick Rossi Gastaldi.
Ted e Johanna, i due protagonisti, sono ben incarnati dai bravissimi Daniele Pecci e Federica Di Martino. Naif ed intenso lui, algida e tormentata lei. Genitori segnati da un’eclatante incapacità di dialogare, ma legati da un profondo attaccamento al figlio Billy (interpretato con serena spontaneità dal piccolo Francesco Borgese). Genitori come molti degli spettatori che siedono in platea: internamente combattuti tra il desiderio di farsi valere in tribunale, forti di strategie offensive spesso al limite della disonestà, e l’impulso inconfessato di aprirsi alla via dell’accordo per il bene del figlio.
La storia di Kramer è un dolce ammonimento a ritrovare, pur nel dolore, il piacere di restituire al proprio bimbo il diritto di continuare ad avere vicino entrambi i suoi genitori. Iniziativa lodevole di sensibilizzazione, per evidenziare come oltre al conflitto esista una strada che, quando percorribile, è certamente più equa, calda ed umana rispetto al tagliente nitore della decisione di un’autorità giudicante.
Dal 16 ottobre al 4 novembre 2012 al Teatro Manzoni di Milano
Info su http://www.teatromanzoni.it