Uno spettacolo forte, con un obiettivo alto: “Fuck Men” presenta tre uomini attraverso i loro flussi di coscienza.
Il fine, certo, non è di farne l’apologia, ma offrire un tentativo di osservazione del fenomeno dal punto di vista dell’agente, che resta assai più oscuro e, ad oggi, inesplorato, rispetto a quello della vittima.
La sceneggiatura di Fuck Men è frutto composito della penna di tre scrittori, per altrettanti monologhi: l’apertura è di Giampaolo Spinato col “Professore animale”; il climax segue con le “Tracce mnestiche di un padre di famiglia” di Massimo Sgorbani; la chiusura colpisce con “Sunshine” di Roberto Traverso.
Tocca all’unico attore, Alex Cendron, l’arduo compito di trovare il fil rouge narrativo, senza uniformare tra loro i diversi personaggi: la prova gli riesce magistralmente, con un’interpretazione tanto lucida, quanto coinvolgente.
Il viaggio interiore complesso, volutamente disturbante, orchestrato dal regista Carlo Compare, si allinea perfettamente agli attuali progetti criminologici che s’interrogano sulle strade culturali di prevenzione, e sul recupero, degli autori del reato.
Per questo motivo ci pare che la collocazione ideale di Fuck Men sarebbe in abbinamento a una tavola rotonda, per un utile e costruttivo dibattito fra esperti e pubblico, su questo tema di urgente attualità.
Se siete a Treviso, sabato 14 ottobre 2017, potrete farvi personalmente un’idea trascorrendo una serata al Teatro del Pane. Visione consigliata per gli amanti dell’introspezione.