Chi si batte ogni giorno per la tutela dei diritti fondamentali della persona non può non sentire il richiamo di uno spettacolo intitolato a D’Artagnan, in cui l’eroe romanzesco diventa chiaramente un pretesto per sentire narrare la realtà interiore di un aspirante paladino contemporaneo.
Al Teatro Libero di Milano, Corrado Accordino, regista ed interprete del testo di cui è lui stesso autore, lancia una sfida al suo pubblico facendolo diventare parte integrante e dialettica della scena; e il teatro, “luogo di esercizio del pensiero”, accoglie gli spettatori in modo suggestivo – anzi, surreale – come se da spazio fisico volesse trasformarsi in metafisico.
L’esperienza, specie se inattesa, è estremamente forte: gli occhi sono ottenebrati dalla nebbia dei fumogeni, la vista ferita dal buio e da brevi scorci di luce che ora lasciano intravvedere le sagome di una foresta (o della giungla di dubbi fra cui si muove il pensiero del protagonista), ora scandiscono il ritmo delle intuizioni. Accordino è solo sul palco e quasi immobile. Tutto si concentra sul messaggio, che si fa voce e musica e che fluisce in un divenire di riflessioni coinvolgenti ed emozionanti, sul senso della vita di un idealista ai giorni nostri.
D’Artagnan dunque è uno spettacolo ardito ed inusuale che coinvolge più l’udito che la vista. Un testo sferzante e delicato insieme, condito di gradevole ironia, che fa uscire dalla sala con la piacevole sensazione di aver avuto un contatto umanamente vero con il suo autore..
Consigliato per pensatori romantici poco amanti dei film d’azione.
Al Teatro Libero di Milano dal 23 aprile al 22 maggio 2014 e
al Teatro Binario di Monza dal 15 al 18 maggio 2014.