Il Processo di K è un’efficace rivisitazione del noto “Processo” di Kafka, in cui l’autore e regista Bruno Fornasari mostra con bruciante perspicacia i paradossi della modernità e del mondo della presunta “giustizia”. Josef K, il protagonista, è un giovane e brillante uomo d’affari che all’improvviso si scopre imputato
in un processo assurdamente atipico, che ha l’unico scopo – sottilmente palese – di alienare la coscienza della persona fino a renderla incapace di pensiero. Complici del gioco sono i molti, coloriti personaggi con cui l’imputato si rapporta. Il risultato è una trama ricca di battute d’impatto forte e spesso esilarante.
Certo, le potenzialità del testo sono portate a pieno compimento dalla bravura degli attori: Tommaso Amadio, con la sua capacità di tratteggiare Josef K tra apparente tracotanza e profonda fragilità; Alex Cendron, Alice Redini, Dario Merlini, con la bellezza dei gesti e quella perfetta misura che sa catturare le risate del pubblico; Matthieu Pastore, con la sua autoironica freschezza.
La produzione del Teatro Filodrammatici è un’indagine di spessore giustamente patrocinata dall’Associazione Nazionale Magistrati. Procedure contorte; attesa indefinita; speranza e disillusione in perpetua alternanza: costanti di ogni processo, strumenti nelle abbiette mani dei potenti e, perché no, occasioni per un autentico faccia a faccia con se stessi.
Info sul sito http://www.teatrofilodrammatici.eu