Interessante il principio espresso da una recentissima pronuncia del Tribunale di Genova, chiamato a tutelare un neo maggiorenne affetto da grave disabilità psichica. I genitori ricorrenti hanno chiesto e ottenuto che il Giudice li nominasse entrambi co-amministratori, attribuendo a ciascuno di essi specifici poteri. Le ragioni della decisione poggiano sulla necessità di garantire un continuo e pieno esercizio della bigenitorialità, consentendo al beneficiario di continuare a fruire, anche giuridicamente, del costante e paritario apporto di entrambi i genitori.
Oltre al valore di precedente giurisprudenziale, la pronuncia si segnala per aver esteso espressamente anche alla maggiore età l’applicazione del concetto di bigenitorialità, che nella fattispecie, peraltro, trova occasione per essere affermato in un contesto di famiglia non disgregata.
“Nè del resto la necessità di un rapporto paritetico e coinvolgente in maniera uguale entrambi i genitori viene automaticamente esclusa con la maggiore età: a parte il rilievo che le condizioni psico-fisiche del beneficiario rendono la sua posizione equiparabile a quella di un minore, quanto alla necessità dell’ausilio genitoriale, la applicazione dei principi della bigenitorialità non trova un necessario limite nel compimento della maggiore età, dovendosi ritenere un naturale compendio di un rapporto armonico tra genitori e figli, tanto più in costanza di affectio coniugalis“.