N.E.R.D.s è l’acronimo inglese che individua la sindrome del reflusso non erosivo e dà il titolo allo spettacolo. I quattro fratelli protagonisti della storia, cresciuti in una famiglia tradizionale, soffrono di bruciori di stomaco che sono, più che altro, bruciori emotivi… pronti ad emergere, nella loro dirompente e tragica comicità, nel corso dell’azione scenica. Mentre il teatro gioca con il suo pubblico, lanciando un simpatico concorso, Bruno Fornasari e Tommaso Amadio rispondono amichevolmente alle nostre domande incuriosite.
Bruno, quali sono i temi d’indagine sociale che affronta la trama? Cosa ti ha convinto della necessità di affrontarli, in questa forma?
I personaggi, o meglio, i caratteri rappresentati in NERDs non sono persone reali, con una ricercata biografia, ma funzioni drammatiche che portano contenuto solo attraverso i conflitti che agiscono. Direi quindi che non ho come obiettivo un’indagine sociale ma la rappresentazione di situazioni nelle quali lo spettatore possa riconoscere comportamenti personali o collettivi a una distanza necessaria per poterli commentare, più che desiderare d’immedesimarsi. Questo spiega la scelta di una forma dialogica con ritmo serrato e la costruzione di situazioni dalla trama realistica ma alterata nel codice di narrazione.
La scelta specifica per questo spettacolo è stata quella di un montaggio ellittico tipico del video, per evidenziare la frammentazione del linguaggio nella comunicazione contemporanea. Sembra infatti che il dialogo attuale tra individui non sia più fatto di argomentazioni ma solo di aggressioni verbali. Complice forse la rapidità del tweet, di whatsapp, di facebook e di altri filtri social che privilegiano l’aforisma all’analisi.
In NERDs racconto quindi la difficoltà di esprimere e far convivere i propri desideri e bisogni con le necessità e i desideri di chi ci sta vicino, una difficoltà che stiamo disimparando a gestire.
Se il mondo è fatto d’interpretazioni, sappiamo però che la nostra realtà può essere crudelmente oggettiva e come riusciamo a gestire il rifiuto, la mancanza, le aspettative e le delusioni che il rapporto con l’altro presuppone e spesso ci impone? Tutto qua, ho solo molte domande, per me è questo che occorre condividere con lo spettatore, lasciando che le risposte siano tutte private.
Tommaso, a pochi giorni dal debutto, quali emozioni pensi che possa suscitare nel pubblico il personaggio che ti è stato assegnato?
Sono due i ruoli che interpreterò in scena. Il primo, Enri, racconta il difficile tentativo di recuperare un rapporto importante che, come può capitare nella vita di ognuno di noi, uno si è fatto sfuggire e al quale puntualmente ritorna con la mente. Il secondo, Rita, al di là del divertimento e della difficoltà di interpretare una donna, racconta la determinazione di una donna a realizzare il proprio sogno di famiglia a qualunque costo. Con risultati non sempre edificanti. Spero che, in entrambi i casi, gli spettatori possano divertirsi a ritrovare elementi della propria vita.
Intrattenimento e apertura di interrogativi, in effetti, sono caratteristiche che riscontriamo tipicamente nei vostri lavori. A questo proposito, c’è qualche recente produzione del Filodrammatici a cui, per qualche ragione, assimileresti N.E.R.D.s?
Credo che N.E.R.D.s possa essere un po’ la sintesi del lavoro di questi ultimi anni sulle drammaturgie straniere che abbiamo portato in scena e i testi elaborati da Bruno. Se dovessi paragonarlo ai lavori precedenti direi che è un incrocio tra il gioco teatrale di Brutto, l’ironia tagliente di Love and Money e la possibilità, spero, di un rispecchiarsi da parte del pubblico in alcune dinamiche relazionali, avvenuta con Girotondo.com.
N.E.R.D.s sarà in scena dal 7 al 24 maggio 2015 al Filodrammatici di Milano. Con Riccardo Buffonini, Michele Radice e Umberto Terruso insieme a Tommaso Amadio.
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