“I Suoceri Albanesi”

Due borghesi piccoli piccoli… sono Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi, che vestono i panni di una coppia semi-altolocata che, a causa dell’inaspettata gravidanza della figlia sedicenne, si ritrovano all’improvviso a fare i conti con le ideologiche prese di posizione politically correct fino ad allora sempre sbandierate

I Suoceri Albanesi è una commedia italiana sull’ipocrisia medioborghese, che diverte ed invita alla riflessione col suo ammiccante registro da sitcom.

La regia di Claudio Boccaccini è curata ed equilibrata, il cast affiatato e sorridente. Senza la pretesa di voler essere una pièce da teatro contemporaneo di ricerca, lo spettacolo affronta con leggerezza un tema moderno ed attuale e si adatta a qualsiasi tipo di pubblico, applicando una formula di intrattenimento piacevole e collaudata.

Dopo i successi milanesi al Teatro Carcano, la tournée prosegue in questi giorni al Teatro Gioiello di Torino (fino al 14 febbraio), per poi tornare in Lombardia, a Varese, il giorno 11 marzo 2016.

Un ottimo modo per trascorrere una piacevole serata fuori casa.

Pene d’amor perdute 50’s

Mentre la stagione teatrale volge al termine, vi parliamo dello spettacolo che ha chiuso in bellezza il cartellone di prosa del Teatro Binario 7 di Monza.

Pene d’amor perdute 50’s, una commedia che attraversa i secoli sulle note del jive, sarebbe perfetta per essere rappresentata anche all’aperto, in una serata estiva. Il mix fra Shakespeare e gli Anni 50 e’ senza dubbio insolito, ma ben indovinato. 

La trama originale s’innesta agevolmente nel substrato culturale tradizionale ma proto-anticonformista del secondo dopoguerra e il risultato è uno spettacolo godibile e disinvolto, che da un certo punto di vista riesce ancora a risultare attuale: i versi immortali di Shakespeare sull’amore ci fanno sperimentare che, a dispetto dell’apparenza, la natura più profonda dell’essere umano resta identica attraverso i secoli. 

L’efficace regia di Antonio Mingarelli e l’ottima interpretazione degli attori – Riccardo Bocci, Federica Castellini, Silvia Giulia Mendola, Daniele Molino, Laura Pozone e Alberto Onofrietti su tutti – regalano al pubblico un’ora e mezza di allegro sognare. Restituendoci la consapevolezza che lo spirito dei nostri giorni bistratta l’attività del “sognare”, ma che l’uomo trae proprio dal sogno la linfa vitale, lo slancio e l’ispirazione per  ogni cambiamento salutare per la società. La storia degli Anni 50 lo insegna…

“Mia moglie parla strano”

La commedia di Alfredo Colina e Barbara Bertato, per la regia di Corrado Accordino, è un ottimo pretesto: non solo per uscire di casa in una delle ultime sere d’inverno, ma anche per ridere delle comuni, piccole meschinità che sfuggono di bocca negli alterchi fra moglie e marito…

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“I fantasmi buoni di Eduardo al Manzoni”

La bellezza del teatro di Eduardo passa attraverso le sfumature e gli sguardi dell’ancora appassionato interprete Carlo Giuffré, che a dispetto degli anni di militanza sul palco mostra di conservare intatto lo slancio generoso dell’attore per vocazione.

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